Matteo Rugginenti, “Doni”, 2021, sale, candela, carta, recipiente di rame.
“Doni” nasce durante il periodo di quarantena, dalla curiosità di approfondire la storia e la
tradizione di due materiali semplici e familiari: sale e cenere.
Utilizzati nelle abluzioni rituali e nelle pratiche magiche e alchemiche di varie culture, questi
elementi, assumono centralità all’interno della performance.
I cristalli di sale, collocati sul fondo di una vecchia pentola, diventano la casa di piccoli “doni” di
carta, degli origami, che vengono prima offerti al fuoco di una candela e per poi essere gettati.
Durante questo processo, avviene una trasformazione sia fisica che metafisica, che tramuta questi
materiali in componenti attive di un rituale purificatore, emanando una forte carica energetica dalla
loro interazione.
Matteo Rugginenti (Bergamo 1998), diplomato presso il liceo artistico Giacomo Pio Manzù
Bergamo nel 2018, prosegue attualmente i suoi studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti
Giacomo Carrara.
Fra i suoi principali interessi troviamo: musica, cinema, scrittura, disegno, sport, storia, letteratura
e nel campo artistico lo studio legato ai materiali dell'arte povera.