Matteo Rugginenti
L’opera ha origine in un luogo a me molto caro, situato sulle rive del fiume Brembo, nei pressi di casa mia. Questo esiguo angolo roccioso, dal quale gocciola perennemente acqua, è stato per me fonte di suggestione ed interesse fin dalla tenera età.
Partendo da queste reminiscenze infantili, ho iniziato una riflessione personale sul concetto di immaginazione e creatività, sia dal punto di vista esistenziale che da quello realizzativo nel mio operare artistico.
Un blocco di sale congelato, interpreta il ruolo del dolore e del turbamento, aspetti sentimentali che compaiono durante la propria crescita personale. Il sale è anche il simbolo della virtù creativa, intesa come capacità logica e attitudine intellettuale, il quale, sciogliendosi rivela la componente primaria che dà vita ad ogni processo: l’immaginazione. Elemento magico, che con lo scorrere del tempo, si affievolisce.
Il piccolo aereoplanino di legno di tiglio è la concretizzazione della ingenua fantasia infantile, impiegata dai bambini durante il gioco.
Attraverso il vivere e il fare arte, riusciamo a riscoprire l’energia immaginativa offuscata dal quotidiano e la dimensione ludica dell’esperienza.