Giacomo Ferron, Gretel Martinelli e Leonardo Resconi
Con questo progetto vogliamo rappresentare l’addensamento e la rarefazione di emozioni attraverso un tessuto composto da linee (in realtà composte a loro volta da tantissimi punti) che si muovono e che in base a una serie di parametri (webcam e distanza tra lo spettatore ed essa) comparirà e scomparirà il viso di chi guarda, come se si sporgesse contro un tessuto tirato, perciò le linee prendono la forma del viso, di conseguenza anche le varie espressioni facciali.
Nel nostro caso il viso sarà poi posizionato al centro del tessuto e in base alla distanza dalla webcam sarà più o meno evidente, per poi scomparire.
Quando la persona avvicinerà il volto alla telecamera, comparirà una faccia composta da punti di diversa dimensione al centro dello schermo, mentre lo sfondo sarà un composto di punti con movimenti sinusoidali.